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E’ quadro che riassume gli ultimi tentativi da me compiuti nel delineare una concezione di natura morta “notturna” . I vasi ritratti nell’opera sono del VI sec. A.C. , provenienti da collezioni e scuole diverse, poggiano su un piano irreale. Lo sfondo, un “capriccio” mediterraneo, è illuminato dalle stelle della volta celeste. Nel cielo  sono riprodotte alcune costellazioni ( Acquario; Sagittario; Orione; Gemelli etc.) Interno - esterno, boscaglia - mare è la dimensione che tiene insieme una prospettiva puramente pittorica. Un tulipano fa capolino sulla scena. Il fiore, che nella cultura orientale simboleggia il bambino appena nato, è stato da me inserito quando è venuto al mondo mio figlio Gabriele. La melanconia per un passato, per una cultura – quella greca – che l’occidente contemporaneo sembra aver dimenticato, è il “sentimento” che mi ha ispirato. Ma le stelle, dall’alto, mi ricordano che il tempo è ciclico e che il futuro inizia con una speranza.